"L'Africa è un grande continente, un bellissimo mondo, ricco di varietà, fascino, etnie, paesaggi, mari, laghi, monti, natura favolosa e suggestiva, anima della poesia.
E che dire degli africani, atletici di corpo e buoni di animo, donne meravigliose, sguardi che sembrano supplicare, a volte sembrano cantare.
Gli africani cantano con i movimenti armoniosi dei loro corpi, purtroppo spesso sofferenti come soggiogati da un destino infelice. Uomini pervertiti che approfittano del fiore delle donne africane.
Tristemente viaggiai una volte di notte tra Vienna e Napoli, all'altezza della stazione di Brescia cambiai treno, e mi ritrovai come in un mondo parallelo: centinaia, dico centinaia, di ragazzine africane, giovani e belle, sorridenti e ingenue, che vagavano come pecore condotte al macello, come un carro bestiame, e io pensavo che i loro desideri, i loro sogni, stavano per essere infranti in uno squallore di banali rapporti carnali, inutili, stupidi e pericolosi, senza senso se non quello di sfamare la bestialità nostra. Noi piuttosto che usare, dovremmo aiutare questi nobili essere umani. Ciò vale anche per le ragazze dell'Est, della Russia, della Romania, della Bulgaria, dell'Ucraina, di ogni paese.
La ricchezza e la bellezza, la varietà di etnie e culture deve essere fonte di scambi, di comunicazione e comunione leale, e non oggetto di mercificazione e abuso di corpi e devastazione di anime.
Cerchiamo di riascoltare il canto delle cose, il ritmo dell'Africa, la musica del silenzio dei deserti, l'armonia e la potenza dell'Ucraina, della Russia, della Bulgaria, la musica e l'armonia delle donne di ogni paese, rispettandole e custodendole, attraverso leali e corretti rapporti, valorizzando la loro femminilità e non profittando delle loro caratteristiche di accoglienza e gentilezza per sconvolgere le loro personalità aperte e socievoli" (Riccardo Fenizia, PENSIERI) Ciao ciao da Riccardo
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