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lunedì 27 ottobre 2008

sulla felicità (grazie a Gabriella)

Qual è la fonte della felicità? Se vi è desiderio allora vi è la fonte e l'origine del desiderio, così avviene in natura (il cibo sazia la fame, l'acqua sazia la sete etc). Quindi chi ha messo il desiderio esiste ed è lì che troviamo l'appagamento del desiderio. Ma se lo cerchiamo fuori di noi nelle cose create non lo troveremo...

La felicità la consegue chi non la cerca (paradosso),

infatti essa è la risonanza anche sul piano del benessere psicologico di una vita virtuosa: essa è un dono gradito, non esigito nè perseguito.

La felicità è "delectatio in felicitate alterius", richiede la libertà di spirito, la libertà interiore.

La felicità consegue ed è un "dare senza perdere".

"La porta della felicità si apre verso l'esterno" (Kierkegaard).

"Honestum dicitur quod per se desideratur", ciò che è onesto, ciò che è buono è di per sè desiderabile.

Conseguire la felicità in ogni istante richiede distacco, sereno non masochistico, dai beni materiali e dai beni spirituali egoistici o vissuti egoisticamente; questo "doloroso" distacco crea l'apertura alla gioia che può essere riversata in noi dalla Fonte dell'essere e della vita, che è lo stesso Dio vivo da cui tutto dipende radicalmente. Distacco da tutto per possedere Tutto, Colui che è, Ipsum Esse Subsistens viene anche chiamato, chiamalo come credi ma spero di essermi spiegato.

venerdì 24 ottobre 2008

mi dicono: ma lei veramente crede negli angeli?

Ed io ho risposto che non solo ci credo, ma vi sono molteplici fatti empiricamente verificati e accaduti che testimoniano la credibilità dell'esistenza di angeli e demoni, ovvero angeli pervertiti o dannati: ma attenzione, gli angeli buoni e quelli cattivi non sono altro che creature come noi, certo a noi superiori in quanto puri spiriti ma pur sempre creature. Essi cioè sono totalmente e permanentemente sotto il controllo del buon Dio, da lui sono stati creati e lui potrebbe farli tornare nel nulla, ma ciò non avviene perchè Dio non cambia idea e rispetta se stesso per cui premiò gli angeli buoni e punì i ribelli che hanno ciò che hanno voluto e meritano, l'inferno.
Vi auguro di avere amicizia con le meravigliose creature angeliche...e per chi avesse da ridere e da ridire, eccomi prego si accomodi nel confronto razionale. Infatti, noi crediamo agli atomi, alle forze nucleari forti e deboli, al dna, ai bosoni etc etc perchè mai non dovrei credere anche a creature angeliche, semplicemente con un io spirituale, mentre il nostro è in un corpo...vedi il rapporto mente-corpo che ancora affascina ed è studiato da scienziati, filosofi e teologi.
saluti a tutti da Riccardo.
Ho copiato qui un mio post per chiarire alcune richieste pervenutemi circa il post MIchele (che è solo nel presente blog)

mercoledì 15 ottobre 2008

Identità e Scanderbeg

Identità significa libertà, nel senso che scoprire chi siamo significa seguire la nostra natura, quella vera, che non coincide sempre con ciò che istintivamente abbiamo voglia di fare o di essere.

Allora l'autodeterminazione di un popolo dipende dall'autodeterminazione, dalla libertà spirituale prima che fisica, delle donne e degli uomini di quel popolo.

Il principe Giorgio Castriota Scanderbeg disse, quando ritrovò la sua identità nel suo popolo, così si racconta, "non vi porto la libertà (dal giogo dell'impero ottomano), ma la ritrovo tra di voi"...ciò anche a prezzo del suo sangue. Per questa scelta ha visto morire in modo brutale centinaia di migliaglia dei suoi fratelli, ma tenne duro combattendo per più di venti anni fino alla morte. Disse questo perchè abbandonando il servizio coatto (era stato fatto prigioniero da piccolo), prestato con onore al servizio dell'Impero Ottomano, decise di ritornare alla sua patria e alla sua fede.

mercoledì 8 ottobre 2008

Giorgio Castriota Scanderbeg

Non è che io mi sia fissato su questa figura, al contrario la visione degli eventi che si era fissata in me, relativamente agli anni dei secoli XV e XVI, trascurava la presenza nella sua centralità di questo principe albanese e per certi aspetti italiano, che ha rischiato ripetutamente la sua vita fisica e il suo potere oltre che il suo onore al servizio della causa della libertà spirituale e religiosa albanese, italiana e non solo.

Fu lui appunto a tenere impegnato l'impero turco islamizzato che già aveva fatto capitolare Costantinopoli, causando nel 1453 la caduta del'Impero Romano d'Oriente, poi Mosca fu detta la terza Roma.

Definito difensore della civiltà occidentale e atleta di Cristo, per la gravità del momento storico che stava trasformandosi in tragedia per tutti noi.

Vi darò approfonditi ragguagli.

saluti a tutti da Riccardo

domenica 5 ottobre 2008

AL DI LA' DEL CREDO POLITICO

Indipendentemente dal credo politico mi pare interessante. Si parla della giornalista assassinata in Russia che denunciò i crimini in Cecenia etc.

Sono passati due anni da che Anna è stata uccisa, ma nulla è cambiato a Mosca. La guida del Paese è passato a Medvedev, ma è sempre Putin che comanda. In Cecenia, Ramzan Kadyrov (che la Politkovskaja immaginava processato per crimini contro l'umanità) continua a fare ciò che vuole. Chi ha sparato ad Anna peraltro è sempre libero. Sia chi ha materialmente premuto il grilletto, sia chi ha pagato gli assassini per metterla a tacere. Noi non l'abbiamo dimenticata e la ricorderemo in questo secondo anniversario con un presidio in piazza a Milano e Roma.

MARTEDI 7 OTTOBRE ALLE ORE 20:30ROMA, CAMPO DEI FIORIMILANO, PIAZZA DELLA SCALAVI ASPETTIAMO: CON UNA CANDELA.

Annaviva è un'associazione nata per mantenere viva la memoria di Anna Politkovskaja. Ha chiesto – con una petizione popolare - al Comune di Milano di dedicare un albero nel giardino dei giusti alla grande giornalista russa. L'associazione si batte per i diritti umani nell'est Europa. A tal fine ha organizzato manifestazioni contro la repressione dell'opposizione in Bielorussia e contro l'invasione russa in Georgia. Annaviva ha un sito che racconta cosa accade oltre il "muro di Schengen"

sabato 4 ottobre 2008

quando sembra che le cose non possano cambiare

Allora lavora per cambiare te stesso. Lascia che gli altri ti giudichino e tu non giudicarli, sono e siamo stupidi a volte; lasciali parlare, lasciali pensare, non preoccuparti...

in fine ciò che conta è il consenso di Dio, nel senso che il suo volere corrisponde a quello che è giusto, e noi dobbiamo agire secondo coscienza, una coscienza ben formata attraverso lo studio, l'impegno, l'esperienza e gli errori commessi ma ammessi.

Il giusto cade sette volte al giorno...l'importante è rialzarsi sempre, sempre! Con l'aiuto degli altri, degli angeli se vuoi, di Dio se vuoi, anche con l'aiuto dell'esperienza degli uomini e delle donne giuste di cui abbiamo notizia, guardando al futuro con lo sguardo di ieri "come nani sulle spalle di giganti" (mi pare lo dicesse anche Bernardo di Chartres)

saluti e buon divertimento...la vita è bella, non sprechiamola! Guardiamo più lontano della nostra vista corta, a volte.

mercoledì 1 ottobre 2008

Speranza Ben Fondata

Dal libro di Ilibagiza ho appreso che la vita terrena conviene che sia vissuta nell'orizzonte dell'eternità da cui Dio ci ama, ci osserva, ci giudica...e con cui vivremo definitivamente certamente!

In questo modo riusciamo a vedere le cose del mondo, gli eventi belli o brutti, nella loro giusta dimensione...

così superiamo la miopia, lo sguardo basso e depresso sui mali che ci circondano, ingigantendoli oltremisura...già i primi filosofi "scrutavano il cielo"...

smettiamola di girare per il mondo come dei porcelllini che si rotolano nel fango, occhi sporchi pieni di melma, incapaci di guardare la belleza della vita, delle cose e del mondo...recuperiamo odori, colori, sapori (come dice scherzando un mio caro amico) anche in senso spirituale...

insomma come se sempre se vuoi cambiare il mondo comincia a cambiare te stesso, tanto più quanto più ti sembra stupidamente nella tua ignoranza e mia, che il mondo non possa cambiare

auguri a tutti e buon lavoro da Riccardo