Translate

venerdì 30 maggio 2008

sorella morte

Cosa significa? Certo la morte è una triste realtà, se vista come punizione per la malizia degli angeli ribelli, per chi crede, e per la malizia dell'uomo che, creato per l'immortalità, deve vedere la lenta disgregazione e il disfacimento del suo corpo mortale....

meglio la morte fisica che quella degli angeli ribelli, che ora sono demoni infernali, per sempre disperati e senza speranza, falliti.

Per noi ora la morte può essere spazio e via verso la felicità eterna, passando attraverso il disfacimento del corpo mortale in vista di una rinascita totale, anima in corpo nuovo "glorioso" non più passibile, cioè tale da non potere soffrire ma solo gioire in eterno senza però mai annoiarsi. Ma questa rinascita è condizionata alla lotta per vivere degnamente davanti a Dio e all'uomo...

Allora la morte è la via attraverso cui anche Cristo, l'uomo-Dio, ha scelto liberamente di passare...perciò si dice che con Lui si va al sepolcro e con Lui, col suo potere e nel suo amore, si risorge...se si vuole; l'alternativa è l'inferno, morte spirituale che è assai peggiore, direi infinitamente peggiore, della morte fisica...non lo auguro a nessuno, ma non è in mio potere impedire alcuno perchè ciascuno è artefice del suo destino in base all'uso che fa del suo libero arbitrio.

Allora il ricordo della nostra morte, unica cosa certa del nostro futuro, è sorella quando ci aiuta a confrontarci con la verità, quando ci aiuta ad andare alle cose vere belle e importanti della vita...

martedì 27 maggio 2008

grazie a viviana

forse conviene interrogarsi sul significato della nostra esistenza, proprio perchè ogni istante va vissuto in pienezza, cioè anche con quel poco di comprensione che la ragione ci consente.

Questo non per deprimere i sentimenti e il cuore, al contrario per custodirli da idee fallaci.

Se fosse vera la reincarnazione o il panteismo o un destino senza libertà, allora saremmo esseri senza intelligenza vera e senza libertà possibile, cioè senza responsabilità, e allora tutto sarebbe consentito e indifferente, perchè senza libertà non c'è colpa nè punibilità senza responsabilità.

Ma la vita è bella proprio perchè possiamo gioire e ringraziare, con consapevolezza, impegnarci in amore libero vero e responsabile, condividere i doni con gli altri, e ciò costa sacrificio gradito.

Così la morte è la porta, il ponte verso un nuovo sole, un sole che sorge. Sorgeremo definitivamente alla conclusione di tutto, trasformazione in cielo nuovo e terra nuova, ma con la responsabilità delle nostre scelte e azioni; adesso è il tempo della misericordia...

allora è utile pensare alla morte...già gli antichi sapienti, come i samurai, dicevano che un vero uomo pensa dal primo istante della giornata alla sua morte e vive nella pietà filiale, rispetto per i genitori, sempre anche se impazziscono anzi a maggior ragione.
saluti e auguri a tutti da Riccardo

domenica 25 maggio 2008

già Minucio Felice diceva

"E voi li strofinate, pulite, raschiate, temete e difendete ad un tempo gli dei che vi siete fabbricati. Nessuno di voi pensa che prima di adorare un dio, è bene conoscerlo, e obbedite ciecamente ai genitori e aderite volentieri all'errore altrui.
Non conoscete gli dei che temete e intanto, rendendo sacri l'argento e l'oro, avete divinizzata l'avarizia, avete autenticata la bellezza di inutili simulacri (...)"

i nuovi dei di oggi sono gli stessi falsi dei di ieri: atomi, corpo, denaro, sesso, natura, energia...cose buone se usate per quello che sono, false divinità se ad esse ci asserviamo come fossero dei.

Bello sarebbe impegnarsi per conoscere il vero Dio, che non può che essere uno, perchè se fossero due avrebbero qualcosa in comune e qualcosa di diverso se no sarebbero la stessa cosa. Allora Dio non può che essere ciò che è comune nei due ed è un essere diverso da entrambi e che li fonda, unico senza principio perchè è il Principio. In fatti anche per la fede cattolica c'è un solo Dio, in tre persone, ma le tre persone sono lo stesso Dio, cioè la sostanza divina è unica, in essa vi è una comunicazione interna non diversità di sostanza ma diversità di persona. Il mistero trinitario supera la ragione, ma non la contraddice...domanda e vedrai che non c'è alcuna contraddittorietà, mistero sì che c'è...

venerdì 23 maggio 2008

immortalità

ciclicità degli eventi? Non per l'uomo certamente! Ogni istante di vita è irripetibile e unico. La vita è adesso, e tale quale la impostiamo durerà per sempre. Significa responsabilità. Il paradiso o l'inferno è già presente, a noi la scelta. La morte è un semplice ponte verso l'eternità cui siamo destinati dalla nascita per natura. E' una verità da secoli scoperta, riscoperta e confermata. Fidatevi, se non riuscite a ragionarci su...è importante. Alla luce di questa verità la vita acquista tutta la sua bellezza e grandezza, meglio si comprende la dignità di ciascuno di noi. Esistenza personale dopo la morte...altro che metempsicosi o dispersione nel tutto, favole contraddittorie e deresponsabilizzanti, come allucinogeni, illusioni ingannevoli che ci privano del nostro vero valore. Auguri a tutti e buon divertimento. Se volete ragionarci sopra, domandate e ragioneremo.

giovedì 22 maggio 2008

destino dicevo

destino scritto in Cielo ma bello per ciascuno, a noi la scelta di accettarlo o rifiutarlo, cioè non c'è predestinazione nel senso che siamo liberi e con il sì arriva anche l'illuminazione, eternità "sincronizzata" sul tempo in cui scorrono le nostre vite, donne e uomini con un corpo mortale e un'anima immortale

mercoledì 21 maggio 2008

destino e libero arbitrio

Ogni donna e ogni uomo è un cavaliere con un destino scritto in Cielo, a noi la scelta.

Se credo di essere determinato dal contesto socioculturale e ambientale, allora mi nascondo dietro la scusa del contesto, per non combattere le mie battaglie, quelle che solo io posso e devo combattere.

Se penso di essere determinato dall'ambiente significa che non sono da esso determinato, altrimenti non potrei accorgermi di essere determinato. Ciò vuol dire che noi siamo soltanto influenzati, in parte, dal contesto in cui viviamo. L'uomo ha la libertà, o meglio una volontà libera, non è libertà, cioè la libertà umana non è un assoluto, è un dono da usare con giustizia e intelligenza, con affetti e sentimento, sempre però sotto la luce dell'intelligenza con retta coscienza.

Siamo liberi perciò di scegliere il bene o il male, anche il male lo scegliamo sempre per un aspetto di bene, perchè per natura l'uomo tende a fare il bene e ad evitare il male.

Libero arbitrio si perfeziona nell'atto con cui scegliamo il bene conforme alla nostra natura, al nostro destino. Così ci autodeterminiamo vero il bene che ci realizza secondo la nostra più profonda aspirazione di vita e libertà.

Asservire noi stessi con il libero arbitrio a beni che non sono adeguati o dovuti a noi, ci deprime e ci rende meno liberi. Il destino dell'uomo è nel servizio, ma al bene alla giustizia alla verità.

Comunque al servizio nessuno sfugge, anche il più grande o potente è un semplice servo magari dei vizi, dei capricci, dei soldi, del sesso, dell'imbecillità, della droga, della famiglia....

allora io vengo qualificato e mi qualifico in base al servizio che svolgo...pensaci, cavaliere! Vivere e morire con dignità in un servizio conforme alla mia natura che è fatta per contrastare i miei vizi e raggiungere l'idoneità a servire.

lunedì 19 maggio 2008

perchè serve dimostrare l'esistenza di Dio

E' vero che più importante è amare che capire, perchè una persona cattiva può capire molte cose ma lui è perdente in quanto cattivo. Soltanto considero che per amare qualcuno devo conoscerlo.
Conoscendolo amo di più, amando di più conosco meglio, è un circolo virtuoso.

Si capisce allora quanto è utile capire se Dio esiste o no, al fine di poterlo amare e rispettare come facciamo con le persone e con la natura che ci circonda.

Le prove della sua esistenza non possono partire, come molti fanno similmente a Kant o a Cartesio, soltanto dalle nostre idee. Posso anche avere un 'idea inesatta a cui non corrisponde una realtà fuori di me, anche se certamente l'idea sarà frutto di una combinazione fantasiosa di cose che ho conosciuto nell'esperienza reale.

Esse, le prove autentiche dell'esistenza di Dio, partono da qualche constatazione di fatti della realtà esterna che richiedono poi necessariamente una causa superiore alla natura stessa di queste cose pena la loro stessa impossibilità di esistere. Cioè se la causa di esse, la causa prima ovviamente, non avesse caratteri di assolutezza, necessità, perfezione come pienezza di essere allora i fatti da cui partiamo non potrebbero esistere.

Questi fatti da cui partiamo devono perciò essere evidentissimi, tali che solo un idiota possa negarli: essi sono 1.il movimento di qualche cosa 2. qualche cosa di contingente, cioè che può essere e non essere ovviamente sotto aspetti diversi in momenti diversi 3. qualcosa che ha un certo grado di una data perfezione 4. qualche cosa che tende ad un fine preordinato nella natura della cosa 5. qualche cosa che è effetto di una causa

1. il fatto che qualche cosa si muove, cioè cambia passando da una potenza conforme alla sua natura all'atto, esempio un bimbo che è uomo adulto in potenza ma uomo piccolo in atto che diventa uomo adulto in atto quando cresce.

2. il passaggio dalla potenza all'atto presuppone logicamente che già ci sia qualcosa in atto ma in divenire, cioè suscettibile di perfezionamento

e presuppone anche che ci sia già qualche essere già in atto sotto il profilo del compimento verso cui tende la cosa in questione, quella che diviene.

Se vi sono alcuni fatti come quelli sopradetti, dal momento che nessuna cosa può essere nello stesso tempo e sotto lo stesso profilo movente e mossa allora ne consegue che esiste necessariamente

un Essere Atto puro, Motore immobile cioè pienezza di vita perfetta sempre compiuta che non ha bisogno di nulla perchè perfetta e amante, senza divenire (che è segno di perfezionamento dell'imperfetto per quell'aspetto) , compiuto sotto ogni lato, che origina ogni divenire dal nulla con potenza infinita, Essere intelligentissimo, perfetto in tutto, semplice, necessario in sè, la cui essenza è l'essere stesso, senza mutamento alcuno, senza causa, libero e spirituale perchè autore della materia ma non soggetto ad essa, che partecipa le perfezioni nell'essere che crea e mantiene in vita col suo solo pensare e volere. (segue l'esplicitazione dell'argomento, per gli attenti già conseguenti da quanto detto...cioè avete gli elementi della realtà esterna per provare che Dio esiste con i caratteri di essere perfetto buono e intelligente senza ombra di imperfezione, fonte di ogni creatura)

domenica 18 maggio 2008

mente aperta corpo libero

questo blog vuole essere uno spazio di libertà per chi ama e gode nella ricerca dei significati di qualsiasi realtà e verità

quindi qui non c'è il professore, sono tutti professori, si può e si vuole discutere tra amici magari con visioni diverse, molto diverse

unica condizione è quella di cercare di capire e farsi capire, anche scontrandosi un po' in "duello" se stimola e aiuta nella comprensione vitale dei problemi: apro alcune "sfide"...

le regole giuste, quelle vere liberano e guariscono ferite fisiche, a volte, sempre quelle spirituali con l'aiuto di Dio, che c'è per chi crede e per chi non crede in buona fede, cioè per ignoranza invincibile, se vincibile si può superare il dubbio...

lo stato di dubbio permanente è malattia, è contro natura perciò conviene superarlo. Anche capire che qualcosa è misterioso è verità non dubbio, ma non è verità definire misterioso ciò che si può spiegare o giustificare, questo sarebbe falsare la realtà, ingannare gli ignoranti e non è corretto...

sabato 17 maggio 2008

grazie a un amico ecco un'idea

mi dicono che il mio bellissimo (scherzo) blog è ridicolo

io dico: dire che un blog è ridicolo non dimostra nulla...tranne la debolezza argomentativa di chi cela dietro una battuta la propria incapacità argomentativa...buon divertimento in compagnia di una mia cara amica, meravigliosa ma difficile....la verità ! Cioè la vorrei come amica

la bellezza

la bellezza la bontà la verità l'unità sono aspetti delle cose, dei viventi. Ogni ente, ogni cosa che è, in quanto è, ha una sua bellezza, bontà, verità e unità. Guardati intorno: vedi qualcosa che non sia una, bella, vera e buona almeno per qualche aspetto?

Allora immaginiamo quale deve essere la bellezza, la bontà, l'unità e la verità di Dio, l'unico essere che non ha bellezza ma è la Bellezza, la Bontà, la Verità, l'Unità, la Giustizia etc...

la domanda seguente è: il male perchè c'è e cosa è? Sofferenza, dolore, morte, crudeltà, cataclismi naturali ? Certo il problema è importante quindi va affrontato col massimo rigore!

venerdì 16 maggio 2008

bestemmia

bestemmia chi accusa Dio di ciò che giudica male invece di assumersi le proprie responsabilità personali e di ammettere semplicemente la propria imperfezione e ignoranza, oltre che incoerenza logica: essendo Dio perfetto perchè autosufficiente in tutto, paradiso delizioso, non può per definizione avere nè volere alcunchè di difettoso (male).

Guarda il post BENE E MALE,

poi, se qualcuno lo desidera, ne scriverò uno sul problema dell'origine del male che certo non è Dio, non solo, ma il male stesso implica il bene perfetto altrimenti non potrebbe esistere il minimo male. Se vogliamo, il male stesso più fa schifo più indirettamente dimostra la grandezza di Dio e la nostra o angelica imbecillità: usare male, facendo molti danni, i grandi e buoni doni di Dio. Veramente resto perplesso...ma mi fido di Dio.

bene e male

Il bene prevale necessariamente. Ma di ciò si avvantaggiano soltanto coloro che lo amano e lo cercano, sempre; è impossibile che chi cerca e vuole il bene, in buona fede, possa fallire.

Ciò non per la nostra perfezione, ma per la perfezione di cui gode, necessariamente, l'Essere Vivente Intelligente, il Principio infallibile da cui deriviamo, non essendo noi aiutogiustificantici mentre Lui semplicemente è, è Lui che giustifica gli enti di necessità derivata o seconda, l'energia dell'universo e noi, anima e corpo.

Infatti, cattivo è colui che cerca e vuole, consapevolmente, il bene che non gli spetta, facendo violenza alla propria coscienza, che lo informa; e piegando, volontariamente, la sua intelligenza al servizio della ricerca di beni che non gli spettano, cioè mali, in quanto il male esiste solo in quanto difetto del bene.

La persona cattiva è un fallito, è già scritto il suo fallimento nella natura delle cose. Il male distrugge gradualmente ogni vera ricchezza perchè è solo difetto e mancanza, non porta nulla di reale, solo apparenza e vuoto, perchè i beni che arreca in realtà ci stritoleranno tra vizi e malattie fisiche e spirituali, prima o poi, sicuramente nel momento della morte fisica e in cui saremo giudicati non dall'uomo falso, da giudici quaquaraqua, ma da Dio Giusto Giudice, il Principio Vivente di ogni cosa esistente grazie a Lui.

Dorme bene l'uomo dalla buona coscienza. Già sogna l'inferno colui che lo cerca col suo comportamento. Ma se io lo voglio c'è il pentimento, finchè vivo col corpo posso cambiare...adesso posso cambiare, basta una determinazione della volontà, si chiama buona volontà.

Queste sono nozioni elementari di buon senso non alta teologia, che comunque conferma ciò, come ogni sapiente può sottoscrivere e dimostrare.

SEGUE UN PICCOLO RAGIONAMENTO BELLO PER CHI HA UN POCO DI PAZIENZA

In effetti, le parole Bene e Male sembrano richiamare realtà opposte, ma solo in apparenza è così:infatti quando si va a definire la parola bene si fa riferimento all'essere delle cose intorno a noi (esempio: l'integrità fisica, cioè avere il corpo intero e sano si dice bene).

Quindi il bene si definisce ontologicamente, rispetto alle cose che sono, in rapporto all'essere della cosa, se ha le perfezioni che deve avere secondo la sua natura evidente ai sensi.

Il male invece si definisce in rapporto al bene, e solo così, come la privazione di una perfezione dell'essere della cosa che dovrebbe esserci (esempio: la cecità è male perchè l'uomo manca degli occhi, che dovrebbe avere).

Quindi il male altro non è che un difetto in un bene, la mancanza di qualcosa che dovrebbe esserci.

In fine il bene è un modo di esprimere l'essere delle cose, ogni cosa ha un grado di bene, di desiderabilità, di appetibilità.Il male è il difetto, la privazione di un bene nella cosa.

Allora il bene può essere assoluto, il Sommo Bene, che chiamiamo Dio. Il male al contrario assoluto non esiste, sarebbe il nulla, che non c'è.

Quindi il male per esistere ha bisogno del bene. Il bene al contrario può esistere senza il male, non ha bisogno del male.Per questa ragione prevale sempre il bene, perchè c'è Dio Buonissimo, mentre il male è sempre perdente, e causato dalla libertà delle creature usata contro il disegno di Dio, che è necessariamente buonissimo.Gli scemi siamo noi quando facciamo il male, cioè creiamo difetto nelle cose e in noi stessi.

martedì 13 maggio 2008

desiderio

trovo in alcuni molto desiderio di giustizia sociale ma poco di verità che invece è essenziale secondo me perchè ci sia VERA giustizia

lunedì 12 maggio 2008

apologia della verità

oggi se uno ragiona viene attaccato come se ragionare fosse un peccato e un oltraggio. Ma perchè mai non dovrei ragionare e capire ciò che mi circonda?

Incoraggio tutti i cercatori ha cercare senza paura...attenzione, c'è anche la paura interna che paralizza noi stessi. Quest'ultima potrebbe essere la più pericolosa, mente paralitica cuore depresso spirito avvilito: mandate a quel paese lo spirito di depressione e tristezza che non serve a nulla, ragionate e divertitevi ma coltiviamo la coerenza. Uso il noi o il voi, ma intendo dire ciò che io cerco di fare.

eternità e materia

la materia è materiale, è sempre strutturata secondo una forma, la materia pura senza forma non esiste se non come substrato sempre attualizzato in un dato "corpo materiale" sensibile.

L'errore del materialismo, la sua menzogna è quella di far credere che ci sia una cosa eterna che si chiama materia, confondendo il fatto che le cose cambiano con la materia stessa che in realtà è quanto di più infimo ci sia in natura. Infatti una bella ragazza, il sole, il mare, le piante sono ben più grandiose della energia che ne è substrato, anzi più eccellente è la forma che attualizza la materia.

Non esiste la materia, esiste questa cosa e quell'altra che sono enti o sostanze, composte da due coprincipi, la materia e la forma, essi insieme costituiscono la sostanza sensibile.

Ma vi è un livello ancor più profondo di analisi, quello della composizione essenza-atto d'essere che insieme cotituiscono l'ente, cioè ciò che ha l'essere, ciò che partecipa dell'essere ma non è l'essere.

Se le cose materiali cambiano, allora esse non sono eterne e tanto meno è eterna la materia, semplicemente la materia dura oltre la cosa perchè si trasforma in altro, cioè acquista altra forma appunto. Ciò non significa che la materia sia eterna, al contrario significa che essa è imperfetta, dipendente dalla forma che la attualizza, da chi l'ha originata, perchè essa ha origine essendo spazio-temporalmente dipendente, cioè è esattamente il contrario dell'eternità in senso assoluto.

Quand'anche una materia si trasformasse indefinitamente in avanti nel tempo sempre si muoverebbe sul piano non della vera eternità ma della dipendenza spaziotemporale e ontologica.

Poi la materia non è intelligente, essa funziona intelligentemente se attuata da forme e solo informata ci si presenta ed è.

Gli uomini oggi ingenuamente proiettano la propria intelligenza con la fantasia nella materia che di per sè nè esiste, nè vuole, nè pensa....altrimenti il sole sarebbe un genio, l'uomo un dio....

ma l'uomo non è dio, il sole non ragiona nè vuole, nè si fa una chiacchierata con la luna...

altrimenti dovremmo tornare ad adorare le stelle e i pianeti...idolatria pagana, veicolo di errori e offesa della nostra intelligenza che invece di ringraziare il Creatore del creato, ringraziamo il creato come se pensasse.

Se una ragazza mi sorride, ringrazio la ragazza non il sorriso. Se ricevo un regalo, ringrazio colui che mi fa il regalo, certo non ringrazio il regalo.

Suggerisco attenzione, non è una questione di polemica ma di riflessione ragionevole e giusta.

sabato 10 maggio 2008

perchè dimostrare che Dio esiste

Certo se Dio esiste allora non ha certo bisogno della mia dimostrazione. Se però Lui esiste e io credo che non esista, allora sono io che ho bisogno di capire che esiste, ma ciò che importa è poi entrare in relazione consapevolmente con Lui...anche i demoni sanno che Dio esiste meglio di noi ma lo odiano come odiano noi.

La questione filosofico-scientifico è anche soprattutto questione morale.

E' difficile ragionare con rigore a partire dai dati sensibili senza poter poi controllare sperimentalmente il risultato, anche se c'è la controprova: nego un principio assoluto perfettissimo, intelligente e buono allora necessariamente significa che affermo l'assoluta perfezione e indipendenza perfetta del cosmo...ma questo è contro ogni evidenza quindi è falso.

Infatti nel cosmo vi è una dipendenza tra le parti per cui nulla vi è di assoluto e indipendente, allora tutte le cose interdipendenti dipendono dall'unico, uno e assoluto Atto puro, Motore Immobile, Sommo Bene, Uno, Grande Spirito, Dio o come lo si voglia chiamare...ma il suo vero nome è uno solo...

la verità circa l'esistenza di Dio è, come dice Valentina, una delle più grandi questioni, perciò non tutti, spesso non senza errori, riescono o hanno voglia di affrontare il tema...dice san Tommaso che questa è la ragione per la quale tale verità è di fede oltre che di ragione, nel senso che chi lo capisce lo sa senza bisogno di accettarlo per fede, chi non lo capisce può comunque accettarlo per fede nella divina rivelazione in cui Dio si è rivelato prima e dopo Cristo.... (segue per il nome di Dio)

sull'ateismo

Forse è utile ricordare che alcuni antichi sapienti e filosofi, come Socrate e molti tra i primi cristiani, furono accusati di ateismo ed empietà, di disprezzo verso le religioni politeistiche o pagane, insomma di rifiutare l'adorazione degli dei tradizionali.

In effetti molte divinità pagane venivano descritte e dimostrate come false divinità, piuttosto i cristiani li riducevano a ciò che erano, elementi naturali, o demoni che inducevano l'uomo a compiere misfatti e crimini, spesso anche sessuali di tipo orgiastico animalesco.

perciò il cristianesimo fu anche visto come dissacratore, io direi al contrario che restituì il sacro al suo vero valore e alla sua vera dignità...

critiche a false divinità sono già comunque in Socrate, Platone e tanti altri in Occidente ma anche in Oriente.

Oggi molti tendono verso un neopaganesimo, infatti si presentano sempre più spesso ritualità esoteriche, magico-sessuali e satanistiche, più o meno esplicitamente. Penso sia una strada già sperimentata e non degna della dignità dell'uomo e della sua intelligenza. Oggi confondere Dio e natura, adorare la natura come se fosse Dio, ipostatizzandola, non è infrequente, ma con le nozioni scientifiche che abbiamo, diventa a volte veramente assurdo: la natura è misteriosa e bella, ma limitata e soggetta a leggi naturali di cui neanche noi sappiamo tutto nè mai sapremo tutto, per i nostri limiti; la natura, essendo da noi studiata, è comunque composta da enti limitati, finiti e contingenti, e inferiore in certo senso all'uomo che la studia e la rispetta, o dovrebbe rispettarla.

venerdì 9 maggio 2008

grazie

grazie pubblicamente ad Andrea e Valentina che pur essendo in disaccordo sul tema ateismo, forse, hanno manifestato schiettamente il loro pensiero.

A rettifica di quanto ho espresso nel post precedente vorrei dire due cose:

1. qui non sono docente ma libero pensatore...dite e discutete e polemizzate a piacere, una sola è la condizione utile e cioè il desiderio di capire e il desiderio, almeno, di cercare la verità pur tra dubbi e problemi difficili

2. dicendo che "la verità dell'esistenza di Dio è ormai provata", non intendevo affermare che sia una questione chiusa, al contrario l'essenza divina è misteriosa e infinita, quindi è una questione sempre aperta per noi. Anzi dire che Dio esiste è solo un punto di partenza, diverso è conoscere che una cosa esiste dal conoscere bene che cosa essa sia.

Certamente però per sapere che cosa sia un qualcosa o un qualcuno, devo prima sapere se esiste; poi, se esiste, mi avvicinerò per conoscerlo nella sua natura o essenza, attraverso ciò che di lui mi è evidente subito, o in seguito a riflessioni (allora si tratta di evidenza mediata)

3. la verità dell'esistenza di un Essere intelligente e perfetto, buono e onnipotente perchè necessario e indipendente in sè autonomo ( non causa di sè, il che sarebbe assurdo, perchè prima dovrebbe essere e poi causarsi, ma se è non si deve causare perchè già è) è secondo me assodata nel senso che ci sono forti argomenti a favore, che ritengo invincibili logicamente fino a prova contraria.

Ma questo, per me, è un dato di fatto non un'idea: per chi lo volesse negare volentieri ripercorrerò con lui tutti i passaggi logici, uno ad uno, a partire da fatti evidenti e innegabili, come il fatto che alcune cose divengono, il fatto che alcune cose come il dna hanno un finalismo interno già precostituito, il fatto che c'è del male nel mondo cioè difetti, imperfezioni, cattiveria intesa come comportamenti contro natura, il fatto che ci sono alcune cose naturali, cioè appunto nate con una certa natura o essenza colta attraverso i sensi esterni, tatto udito vista gusto olfatto etc etc etc

Queste sono vie, piste belle non oppressive o asfissianti, a me è sempre piaciuto cercare di capire la verità ma non fingere di non capire ciò che capisco ed è logico.

Non intendo chiudermi o precludermi dei percorsi sensati e logici, almeno fino a prova contraria, che ad oggi non risulta. Ciò nonostante è dal settecento che prevale un'aria culturale laicistica e contraria alla fede e alla ragione aperta, quella metafisica antica che non disdegnava ragionare liberamente sul mondo, l'anima e Dio...MA ORA LO VOGLIO FARE A PARTIRE DALLA REALTA' SENSIBILE, VISIBILE

4. per parlare occorre cercare di definire ciò di cui si parla, così come ben state facendo, altrimenti ci si trasmette gratuitamente opinioni a caso e così non si approda mai a nulla, c'è solo muro contro muro, allora ci vuole la lealtà di ammettere se ci si confonde e capire meglio le cose, è un bene per tutti...SALUTI E GRAZIE....BUON DIVERTIMENTO

mercoledì 7 maggio 2008

ateismo

per prima cosa è giusto distinguere la persona dall'ideologia. Si può stimare la persona ma non condividere l'ideologia. Io credo che le persone abbiano sempre qualcosa di buono e di valido, che siano degne di stima e rispetto.

l'ateismo è un'ideologia; l'ateismo pratico è quello di colui che nega che Dio esista, nel senso che vive come se Dio non esistesse, senza avere alcuna argomentazione logica coerente. Semplicemente si disinteressa del problema.

L'ateismo teorico è quello di colui che afferma positivamente la non esistenza di Dio. Nella storia del pensiero umano però nessun ateo è mai riuscito a portare alcuna convincente argomentazione circa la non esistenza di Dio.

Al massimo l'ateo più attento è riuscito a porre qualche domanda o problema a chi come Platone, Aristotele, Sant'Agostino, Sant'Anselmo, San Tommaso d'Aquino, Cartesio, Kierkegaard, Livi Antonio e centinaia di altri hanno dimostrato in svariatissime forme vie e modi, con argomentazioni invincibili logicamente, l'esistenza necessaria di un Essere personale, buono e intelligente, indipendente, assoluto e infinito in ogni senso, che tutti chiamano Dio.

Inoltre gli atei dicendo al credente o a chi afferma che Dio esiste secondo logica : e come mai c'è il male? E come fa Dio a vivere da sempre? E Dio da dove viene? Con simili domande confermano il fatto che non hanno argomentazioni a loro favore mentre riconoscono l'autorità di chi afferma razionalmente che Dio esiste per cui chiedono a lui spiegazioni circa i loro dubbi. E infatti le risposte ci sono a tutte queste domande. Le darò durante il mese di maggio, una ad una...

Allora ai pigri o agli incerti la soluzione più comoda, ma anch'essa fallace, appare quella detta dell'agnosticismo: cioè io dico che non si può dire nè che Dio c'è nè che Dio non c'è. Tale posizione è falsa perchè contraddittoria: come fa l'agnostico a dimostrare che non si può dimostrare e poi di fatto nessun agnostico è mai riuscito a dimostrare nel merito, cioè senza contraddirsi nel tentativo, che le cinque vie di Tommaso o la dimostrazione di Agostino siano non corrette...

Perciò ormai si può dire assodato e provato che Dio esista pur se è una verità scomoda, per cui i negatori di essa, invece di argomentare, citano l'uno o l'altro ateo o filosofo o scienziato come fonte indiscussa di verità senza il dovuto contraddittorio, cioè senza le argomentazioni a supporto. Insomma scappano da un vicolo all'altro senza riuscire ad argomentare perchè sono autoreferenziali e perciò fallaci, e a me dispiace ciò per cui li esorto alla calma e alla riflessione aperta.

L'ateo professo in fondo è chiuso, si rifiuta di argomentare, ha un pregiudizio più forte di lui...ma se vuole può liberarsi...auguro a tutti noi di pensare liberamente senza falsi dogmi (qualcuno vero riguarda la fede non il campo della ragione, ma anche nel caso della fede si parla di ragionevolezza onde evitare il fanatismo).

lunedì 5 maggio 2008

paure e tabù

L'uomo contemporaneo spesso vive nella paura. E' in fuga. Sfugge da se stesso e si deprime, si annoia. La sua anima è denutrita, le sue conoscenze sono evanescenti e confuse.

Paura di pensare, paura di vivere, paura di morire, paura di affrontare i temi più profondi e affascinanti della vita, del cosmo, dell'universo, delle galassie interiori ed esteriori, quelle del mondo fisico e astrofisico....

Ma la paura che più mi lascia perplesso è la paura della religione, la paura di riflettere su ciò che è divino, sul mistero che ci circonda...nascondendosi come gli struzzi, che nascondono la testa sotto terra, dietro strane PSEUDOSCIENZE ONNIPOTENTI, che spiegherebbero tutti i misteri della natura (?). La scienza pensa al posto dell'uomo ?

paura di assumere impegni, paura di vincolarsi a qualcosa o a qualcuno...

questo morboso attaccamento a noi stessi ci impedisce di vivere esperienze grandi, di vera libertà...una libertà comtemplata non serve a nulla, essa serve a scegliere la verità, a cercarla per poi vincolarsi. Paradosso: senza vincolo, senza cardine la porta è bloccata, non gira, la vita si ferma, ci sfugge e ci intristiamo inutilmente....CI VUOLE CORAGGIO

come quando uno ha paura di tuffarsi in acqua e mai apprezza il piacere di nuotare.

La perplessità nasce perchè il bello della vita, il succo di essa è legato proprio alla religione, al sacro...

è qui che la vita si riempie di vera vitalità, di senso e significato autentico;

allora si comprende la difficoltà nel muoversi in un campo così ampio e profondo, ma il disinteresse è segno di estremo degrado morale e psicofisico, è una pericolosa malattia dello spirito che si chiama accidia, pigrizia nelle cose spirituali.

Conviene combattere questa malattia perchè è come la sclerosi a placche, conduce all'inettitudine e alla morte spirituale, spesso anche a malattie psichiche e fisiche: tra i sapienti, tra i saggi, tra le sante e i santi troviamo gli uomini e le donne più vitali, allegri, amanti della vita, coraggiosi; al contrario tra gli accidiosi troviamo i deboli, i vigliacchi, gli egoisti, i lussuriosi, i meschini schiavi di cose stupide e materiali, che in poco tempo perderanno, gli adulatori di se stessi. Da queste ultime cose io cerco di rifuggire, come credo sia utile per chiunque.

Chi aspira ad essere un imbecille e imbelle? Nessuno credo. Allora l'uomo contemporaneo molte volte è strano...sembra istupidito, sarebbe bello farlo risvegliare per quanto possibile, risvegliarci prima che la morte fisica ci precluda le opportunità. Infatti, dopo la morte fisica ovviamente c'è la seconda e ultima vita, quella vera e definitiva, in una diversa dimensione. E' logico che l'anima sia immortale perchè essendo capace di autocoscienza e volontà libera, è atto di azioni immateriali quindi è spirituale e incorruttibile. Perciò quando il corpo si disfa con la morte detta corporale, l'anima, l'io spirituale, permane, perchè non è fatto di carne o aria, ma è di natura non materiale. Queste sono verità dimostrate con ragionamenti che si fondano sull'evidenza di cui ciascuno di noi è consapevole quando pensa, vuole, sceglie pur contro ciò che il cervello fisico comanda ai nostri nervi, tendini, muscoli o quello che sia. Quante volte capita che ho fame ma rinvio l'assunzione di alimenti perchè ho altro che voglio fare. L'istinto biologico è ben diverso dalla libera volontà. Ciò che voglio fare e faccio non sempre è ciò che sento di fare, altrimenti sarei come una pecora senza cervello, cioè senza libertà. Le pubblicità guidano oggi il nostro sentire...

domenica 4 maggio 2008

filosofia

La filosofia è una scienza, conduce ad una conoscenza rigorosa vera e certa, non solo più stabile e sicura delle conoscenze relative alle scienze sperimentali, ma addirittura conduce ad una conoscenza che rende fondate e convalida le basi delle conoscenze delle scienze sperimentali.

Questo si può facilmente dimostrare ed è già stato dimostrato in modo assoluto, nel senso che è impossibile negarlo, da Aristotele ad oggi da decine e più di filosofi e grandissimi scienziati.

Spezzo una lancia a favore della filosofia, ma di quella vera non di quella degli ideologi detti filosofi, i quali ragionano senza rigore e fondamento pur se in modo attraente e a volte interessante...non sono comunque filosofi anche se vengono definiti tali.

giovedì 1 maggio 2008

perchè infinite risposte

Molti non domandano perchè sono scettici...ma le risposte ci sono, bisogna saperle cercare. Inutile parlare con chi è troppo scettico perchè questi presume di non avere mai risposta. E' presunzione perchè afferma che non ci sono risposte e così si contraddice e rifiuta di essere umile e di ragionare. Lo scettico è chiuso, dogmatico, presuntuoso...crede di sapere tutta la verità. L'umile e vero sapiente cerca la verità poco a poco con pazienza e fatica, con il cuore e la mente...ma infine è appagato. Esorto ad avere fiducia...

templari

Da anni studio l'argomento, chi è curioso ponga domande così parlerò della vera storia gloriosa dei cavalieri templari, diffamati e traditi da Filippo il Bello e dai suoi accoliti e consiglieri nel secolo XIV