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mercoledì 21 maggio 2008

destino e libero arbitrio

Ogni donna e ogni uomo è un cavaliere con un destino scritto in Cielo, a noi la scelta.

Se credo di essere determinato dal contesto socioculturale e ambientale, allora mi nascondo dietro la scusa del contesto, per non combattere le mie battaglie, quelle che solo io posso e devo combattere.

Se penso di essere determinato dall'ambiente significa che non sono da esso determinato, altrimenti non potrei accorgermi di essere determinato. Ciò vuol dire che noi siamo soltanto influenzati, in parte, dal contesto in cui viviamo. L'uomo ha la libertà, o meglio una volontà libera, non è libertà, cioè la libertà umana non è un assoluto, è un dono da usare con giustizia e intelligenza, con affetti e sentimento, sempre però sotto la luce dell'intelligenza con retta coscienza.

Siamo liberi perciò di scegliere il bene o il male, anche il male lo scegliamo sempre per un aspetto di bene, perchè per natura l'uomo tende a fare il bene e ad evitare il male.

Libero arbitrio si perfeziona nell'atto con cui scegliamo il bene conforme alla nostra natura, al nostro destino. Così ci autodeterminiamo vero il bene che ci realizza secondo la nostra più profonda aspirazione di vita e libertà.

Asservire noi stessi con il libero arbitrio a beni che non sono adeguati o dovuti a noi, ci deprime e ci rende meno liberi. Il destino dell'uomo è nel servizio, ma al bene alla giustizia alla verità.

Comunque al servizio nessuno sfugge, anche il più grande o potente è un semplice servo magari dei vizi, dei capricci, dei soldi, del sesso, dell'imbecillità, della droga, della famiglia....

allora io vengo qualificato e mi qualifico in base al servizio che svolgo...pensaci, cavaliere! Vivere e morire con dignità in un servizio conforme alla mia natura che è fatta per contrastare i miei vizi e raggiungere l'idoneità a servire.

5 commenti:

Viviana B. ha detto...

"Siamo liberi perciò di scegliere il bene o il male, anche il male lo scegliamo sempre per un aspetto di bene, perchè per natura l'uomo tende a fare il bene e ad evitare il male".
Non capisco cosa tu intenda.
Non vedo come spaccio, prostituzione (e, peggio ancora, induzione e sfruttamento della prostituzione), abuso di minori ed altre umane nefandezze possano configurarsi in una tensione verso il bene.
Spero tu voglia cercare di aiutarmi a comprendere.
Grazie e ciao.

rik ha detto...

ma come sei brava, Viviana, tocchi sempre l'essenziale.

Sarò breve, chiedi ancora e sarò più prolisso.

La natura umana è buona, anima e corpo, e perciò tende al bene...anche chi cerca e fa il male lo compie cercando dei beni per sè, soltanto che tali beni sono cercati in modo disordinato per questo sono mali in realtà, nel senso che producono danni, difetti nell'essere proprio e altrui.

Nessuno sfugge alla regola fare il bene ed evitare il male, ma ci confondiamo nella scelta dei veri beni, quelli che in retta coscienza dovremmo perseguire.

Allora in sintesi direi che vi è anche una misteriosa inclinazione al male, cioè al disordine, in una natura però che è buona. Nel cattolicesimo si parla di un fomes peccati, ma il principio di disordine opera distorcendo un qualcosa di fondamentalmente buono...

a noi la scelta...io desidero fare sempre e soltanto il bene anche se spesso sbaglio e non sempre so quale sia, l'importante è veramente desiderarlo e cercare di compierlo pian piano...

saluti da Riccardo...non so se mi sono riuscito a spiegare...il tema è complesso e se vuoi sapere ti dico molto di più

Viviana B. ha detto...

Ciao Rik, sì, sì, ti sei spiegato benissimo, grazie!
Condivido, a questo punto, il discorso sulla scelta tra bene e male, tra l'agire per il bene che èbene e l'agire per il bene che pare o riteniamo essere (magari erroneamente) bene.
Grazie ancora!
Poi, se non ti disturba, mi farebbe piacere conoscere la tua opinione in merito a questa mia esperienza. Grazie ancora per il chiarimento!

rik ha detto...

Carissima Viviana, ho detto qualcosa nel bel post del tuo blog...non so se è sufficientemente chiaro...

ciao, Riccardo

Anonimo ha detto...

Secondo me la vera libertà si esprime soltanto nello scegliere il bene. E' solo quando facciamo il bene che ci sentiamo profondamente noi stessi, veramente nelle nostre piene facoltà. E' questa la sensazione che proviamo quando facciamo una buona azione, o riusciamo a controllarci e a non commettere una cattiva azione: un senso di libertà piena.
Spesso invece quando facciamo il male viviamo poi come fuori di noi, come alienati.
Credo che sia qualcosa che ognuno di noi abbia sperimentato nella sua vita.
Ciao Riccardo,
Peppe Del Gaudio