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giovedì 26 giugno 2008

ideale e utopia

l'utopia, il luogo che non c'è, può essere inteso come direzione del dover essere, dell'ancora incompiuto, della meta verso cui tendere...

ma l'utopia può anche essere intesa come programma che contraddice la possibilità della natura dei fatti, delle cose e delle persone, allora l'utopia è un pericolo mortale

perchè cullandoci in false motivazioni umanitaristiche, astratte e senza fondamento, ci giustifica nel compiere azioni disumane e criminali, come accadde e accade ai comunismi e ai nazionalsocialismi di ogni tempo: teoria giustificatoria di azioni criminali che tradiscono l'uomo reale, in vista di una astratta umanità che non esiste nè mai esisterà.

Inoltre dato che l'ideologia si fonda sull'ignoranza, pochi sanno che la parola "utopia" è stata messa in circolazione a partire da un grande uomo, Tommaso Moro, che però è un santo della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, morto decapitato per non aver voluto rinnegare la fede cattolica, per la libertà, perchè il re inglese voleva piegarlo ai suoi capricci matrimoniali, essendo Tommaso gran cancellliere, sposato con figli, stimatissimo nell'Inghilterra del suo tempo.

L'utopia è degenerata....ora è divenuta quasi sinonimo di anticristianesimo, utopia falsa, gabbia ideologica di schiavi e fanatici, per ignoranza rispetto a "Utopia", l'opera geniale di San Tommaso Moro. Riscopriamo la vera grandezza della fede cattolica, che molto ha insegnato per la crescita del patrimonio di idee e valori umani autentici. Questo penso. Aspetto le critiche.

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