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mercoledì 17 settembre 2008

davanti alla tragedia

davanti dietro sotto sopra intorno e dentro qualsiasi tragica situazione

si nasconde il mistero della misericordia di Dio, si nasconde per un non credente anche

il mistero della necessità logica e ontologica di ammettere un principio assolutamente buono e perfetto, principio di ogni verità e bellezza, in quanto il difetto non può che essere un derivato - qualcosa che c'è e per un aspetto funziona e qualche altra cosa a causa di cui il primo non funziona bene

allora, in conclusione, o per logica o per fede non possiamo giustamente che nutrire fiducia e abbandonarci con speranza - altro atteggiamento sarebbe infantile, forse presuntuoso o quanto meno irragionevole e inutile, da bimbo capriccioso. Ciò non significa essere passivi, anzi bisogna cercare di capire fin dove è possibile, cercare di accettare, soffrire ma non fuggire...certamente il buon Dio non ha alcun piacere nè intenzione di torturare noi, ha cose ben più belle di cui occuparsi

come una madre di famiglia e un padre non passano il tempo a cercare torture per i figli

Quindi il problema vero è che la tragedia è dentro il cuore di ognuno di noi, che si crede Dio e vuole giudicare Dio

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